ok preparatevi perchè questa sarà lunga e pazzia allo stato puro...
Dopo due settimane di cammino ininterrotto, (già proprio così ininterrotto!!!!!) ci ritrovaamo in prossimità della città di poggibonsi posta nella conca tra due colline, una cittadina piuttosto fiorente a dispetto della crisi nazionale.
Passando per i campi coltivati il mio nasino si riempiva di uno strano odore che non riconoscevo, era di un acre mostruoso, l'origine dell'odore era situata ai piedi della collina vicino, dove si estendeva una distesa enorme di Pescheti dove i buoni pescatori di poggibonsi coltivavano le loro canne, belle per davvero, ed in alcune era addirittura maturata la lenza! Qui e là nei campi erano sparsi contadini che avvitavano felici e salutavano i passanti con un bel sorriso sdentato.
Che paesaggio bucolico che era!
Avvicinandosi ancora un pò alla cittadina i campi cominciavano a sparire lasciando il posto ai lanciarazzi piazzati in ordine in delle trincee che circondavano la città; anche lì i soldati ti salutavano felici con le loro manine!
Saltellando mi avvicinavo sempre di più alla città ignorando completamente i rantoli del mio amico dietro che evidentemente non era abituato alle marce forzate!
La città era circondata non solo dalle trincee, ma anche da delle belle mura sulla cui sommità scorreva del liquido argenteo che in prossimità delle porte scendeva giù formando una cascata che scintillava al sole di mezzogiorno (si era mezzogiorno) che; picchiettando dolcemente sugli elmi delle due guardie poste ai lati dell'entrata finiva in dei secchi grandi quanto un montone che scarrucolavano l'acqua di nuovo su, era un bello spettacolo! forse non troppo bello per le due guardie che se la beccavano tutta ma per me lo era, "alla facciaccia loro, Cattolici!".
Stranamente non mi fecero storie per entrare anzi mi spiegarono addirittura che quello che scendeva giu veniva chiamato elisir dai fedeli e che automaticamente ti espiava da tutte le tue colpe non appena ti bagnavi, con il fatto delle sempre più frequenti confessioni i parroci si erano organizzati ben bene!
"Mmmm... magari devo proporre qualcosa del genere anche a Kasshim! (il Mio rabbino)" pensai mentre mi "confessavo" ed entravo nella cittadina.
Le strade erano fatte di un asfalto strano, era tutto rosso e molliccio, e al contatto bruciava i piedi. Che fosse per il fatto che fossi Musulmano? Mah... chiesi informazioni ad un viglilante che a quanto pare doveva essersi laureato in fisica nucleare perchè ne sapeva una più del diavolo! Cominciò a fare strani discorsi su riscaldamento globale... qualcosa sul riscaldamento in inverno, qualcosa su dei termoconvecosi piazzati Furbescamente sotto le strade... boh non capivo troppo ma apprezzai la generosità così lo ringraziai con una stretta di mano calorosa quasi quanto quell'erubescente asfalto.
seguendo la strada principale dopo 5-7 minuti si sbucava nella piazza chiamata San Pei patrono dei pescatori che lì ovviamente prosperavano, ma non solo! nelle tante bancarelle disposte a mò di mercatino all'interno della piazza c'erano un sacco di altri prodotti campagnoli! come verdure, frutta, pneumatici e anche qualche bottiglia di buon vino, tutto eccitato mi diressi col mio ormai stremato compare verso una taverna, magari con i nostri pochi spiccioli avremmo potuto affittare una camera per darci una ripulita, per il papi bisognava avere un occhio di riguardo, dal suolo(si perchè oramai il poveraccio strisciava) mi indicò un edificio carino all'angolo tra una viuzza chiamata borgo chiosa e la piazza in questione. Purtroppo non avevo gli occhiali con me e lessi ad alta voce -Borgo chiesa- non l'avessi mai fatto! due zotiche contadine che portavano dei cesti pieni zeppi di pneumatici (che sembravano ancora un pò acerbi dal colorito verdognolo) mi ripresero subito, cominciando a menarmela tantissimo per come si leggesse in realtà il nome sull'origine e sul fatto che non avessi avuto un minimo di rispetto, che questa era la sede del pontificio e così via bla bla bla bla... In conclusione rimanemmo lì una mezzoretta buona prima di poter finalmente entrare nella locanda, era strano che esistessero ancora, ma fu un sollievo per le mie poche finanze.
-Per Allah! Finalmente siamo arrivati!- esclamai con gioia, ed il rumore di piatti e chiacchere finì all'istante... sollevai lo sguardo, sopra il bancone recava scritto il nome della Locanda : "Locanda del Grugno Cristiano di mastro Bonvino" tutti ci guardavano mentre vedevo questo tizio enorme alto 2 metri e mezzo e largo come un armadio a due ante venirmi incontro... non volevo certo stravolgere questo quieto e tranquillo loco col mio essere Derviscio... e con un sorriso imbarazzato mi volsi verso il mio compare.